Nazionale

Giocare per diritto ha ricevuto il premio Restart per il sociale 2023

Il progetto Uisp Sicilia, che riqualifica spazi all’interno delle carceri, premiato dall’Associazione daSud in occasione del festival Restart

 

Arrivano riconoscimenti per il progetto Uisp Sicilia “Giocare per diritto” che, nella serata di sabato 30 settembre, ha ricevuto il premio “Restart per il sociale 2023” dell’Associazione daSud.

Il progetto Uisp Sicilia ha preso il via a giugno 2021 e da allora si occupa di realizzare delle aree da gioco all’interno delle carceri, per permettere ai detenuti di rafforzare il legame con i loro figli e di godere di momenti di spensieratezza anche nel periodo di reclusione. Giocare per diritto è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile e finanziato attraverso il bando pubblico “Un passo avanti”.

L’associazione daSud, nata in Calabria nel 2005, antimafia da sempre e attiva nell’ambito dell’educazione, socialità e cultura in periferia contro le mafie e la dispersione scolastica, ha intercettato il progetto Uisp e ne ha riconosciuto l’ambizione, premiandone il coraggio e la tenacia. Restart è il festival delle creatività antimafia e dei diritti, che il 29 e 30 settembre è sceso in campo con talk, dibattiti, punti di vista, interviste e si è concluso proprio con l’assegnazione del premio Restart 2023.

A ritirare il premio per Giocare per diritto c'era Laura Bonasera, responsabile comunicazione e stampa del progetto.

Tra le motivazioni del premio si legge: "La posta in gioco è alta, un modello alternativo ma possibile, per garantire il diritto alla genitorialità e al gioco dentro il carcere. Giocare per diritto è una sfida educativa e quindi politica perché agisce su luoghi, storie e corpi. Noi di DaSud abbiamo riconosciuto in questa sfida un pezzo importante della nostra antimafia. Ne abbiamo letto il senso profondo perché condividiamo un alfabeto, quello del corpo in movimento che può diventare strumento educativo, di relazione e affettività tra genitori e figli. Quando i corpi sono imprigionati, separati, invisibili, la sfida sembra impossibile. E per demolire questa convinzione, l’Uisp Sicilia ha deciso di portare le sue buone pratiche nelle carceri. Premiamo Giocare per diritto per il coraggio, la tenacia, l’ambizione. Ne premiamo la capacità di resistere e insistere tra gli ostacoli propri del territorio in cui opera e l’incomprensibile funzionamento del sistema in cui ha deciso di intervenire, quello penitenziario. Auguriamo a questo progetto che volge al termine, una seconda vita, oltre i confini delle carceri Siciliane, perché crediamo che il senso politico del progetto debba essere capito e condiviso anche altrove. Ovunque il diritto abbia la pretesa di valere, ovunque ci siano bambine e bambini”.

GUARDA IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE

Costruire degli spazi in cui i bambini si sentano tranquilli, entrando nel carcere per le consuete visite. Questo l'obiettivo del progetto, apprezzato anche dai veri destinatari, i minori con genitori detenuti che utilizzano gli spazi realizzati nelle carceri siciliane. Come testimonia la lettera di Jasmine, 12 anni, che scrive dalla provincia di Messina: “Nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto ci sono delle persone che possono cambiare grazie allo sport, in questo istituto c’è mio papà che combatte tutti i giorni per noi figli, ma non c’è solo il mio papà ma tanti altri padri che sperano nella libertà… Grazie a queste persone siamo liberi di giocare con i nostri padri che ci insegnano tanto e sono molto gentili con noi. Vorrei che il tempo si fermasse quando gioco con il mio papà. Spero che il mio papà torni presto, la sua mancanza si sente ma non mi abbatto, perché un giorno sarò felice insieme al mio papà e finalmente saremo una famiglia unita”. (A cura di Miriam Palma)